La linea ferroviaria Torino-Lione, soluzione o problema?
LE
INTERVISTE
Troverete qui sotto le trascrizioni delle interviste che ho potuto condurre con due persone le cui opinioni sull'argomento sono diverse:
Patrizia Ghiazza
Executive Senior Partner per la società di consulenza GC Governance Consulting
Co-organizzatrice di un evento a Torino per la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione
Co-fondatrice del comitato "Sì, Torino va avanti".

Question
Come è nato il movimento
“Sì, Torino va avanti“?
“Il movimento Sì, Torino va avanti è nato da un moto spontaneo di ribellione civile quando il 29 ottobre 2018 il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una mozione del M5S contro la linea ad alta velocità Torino-Lione. Un gruppo di noi si era recata in Municipio per esprimere dissenso contro questa posizione. C’erano anche esponenti di associazioni. Ci siamo conosciute e abbiamo subito deciso di fare qualcosa per esprimere malcontento contro una decisione che riteniamo incompatibile con le esigenze dello sviluppo futuro di Torino. Con un veloce passaparola ci siamo ritrovate in sette ed abbiamo redatto il nostro manifesto programmatico, che abbiamo chiamato dei Sette Sì, per il rilancio di Torino. Intanto su Facebook iniziavano a giungerci migliaia di consensi e di condivisioni. E così abbiamo pensato di scendere in piazza. Siamo tutte professioniste e non avevamo mai organizzato una manifestazione pubblica. Ci ha contattate l’ex sottosegretario ai Trasporti, Mino Giachino, anch’egli impegnato da tempo nella battaglia per la Tav, e insieme abbiamo deciso di chiamare a raccolta i Torinesi, il 10 novembre, in piazza Castello. Ci siamo ritrovati in oltre 40 mila”.
Question
Lei è affiliata a qualche partito politico?
“Noi non siamo legati a nessun partito politico, siamo assolutamente un’espressione autonoma e spontanea. Abbiamo chiesto a tutte le persone che scendevano in piazza di non portare assolutamente bandiere di partito. Abbiamo solo accettato la bandiera italiana e la bandiera europea. Non siamo assolutamente espressione di nessun partito e non vogliamo essere contro o a favore di nessun partito. E secondo me, è proprio quella posizione che ci ha permesso di coagulare le più disparate associazioni a quella manifestazione.”
Question
Quali sono i vostri obiettivi tramite questo comitato?
“Il nostro obiettivo primario è che l’Italia rispetti i trattati internazionali, gli impegni presi con l’Unione Europea, il voto del Parlamento e faccia quest’opera. Ma non solo. Vogliamo che a Torino non prevalga la logica del NO: No alla Tav, No alle Olimpiadi, No ai grandi eventi culturali, ecc. Questa logica del "no" sta isolando la città. Il nostro obiettivo è quello di far sì che Torino possa essere collegata all'Europa e al mondo per cogliere le opportunità culturali e commerciali offerte dagli scambi internazionali. E vogliamo farlo senza urlare, perché urlare non serve. Sono le azioni che fanno la differenza.”
Question
Quali sono le prossime tappe del progetto?
“Siamo scese in piazza più volte, siamo andate in molte altre città italiane, e abbiamo anche partecipato a decine di incontri. Ora aspettiamo di vedere quali risposte concrete ci darà la politica. Se non andranno nella direzione da noi auspicata non staremo certo con le mani in mano."
Question
Due parole su cosa rappresenta Torino per lei?
“Torino è la città che amo, in cui voglio che anche i miei figli possano trovare valide opportunità di lavoro. È una città bellissima, ricca di energie positive. Ma la crisi ha lasciato ferite profonde. Con grande operosità ha valorizzato le proprie risorse culturali, storiche e turistiche, che ha fatto conoscere al mondo con le Olimpiadi del 2006. Ma, riamane comunque ancora una grande città industriale e questo tessuto di aziende grandi e piccole deve essere aiutato a vivere e a crescere e sono convinta che un progetto come il TAV possa appunto contribuire a questo sviluppo e a questa crescita.”
Chantal Milliex
Imprenditrice individuale e formatrice nella gestione di progetti industriali
Membro dell'associazione "Vivre et Agir en Maurienne" (Vivere ed agire nella Maurienne)

Question
Dato che lei vive lì, può spiegarci la situazione attuale del trasporto ferroviario nella Maurienne?
"Sinceramente, la situazione è attualmente complicata e frustrante nel senso che non consente di viaggiare in modo eco-responsabile. Per esempio, non molto tempo fa, ho dovuto recarmi a Parigi per motivi di lavoro. Ho guardato i treni disponibili per andarci con due mesi di anticipo, ma è venuto fuori che l'unico treno era già pieno due mesi prima. Così ho dovuto prendere la mia macchina per andare alla stazione di Lione - Saint-Exupéry dove ho parcheggiato la mia macchina. Il parcheggio mi è costato il prezzo del biglietto per il treno Lione-Parigi. E questa situazione si ripete ovunque io debba andare, a Marsiglia, a Grenoble, ecc. Questa è la situazione attuale nella Maurienne. Costretti a viaggiare in macchina perché nessuna alternativa ferroviaria è abbastanza adatta."
Question
Lei è membro dell'associazione "Vivere ed Agire nella Maurienne", quale soluzione propone per superare questo problema?
"La nostra associazione vuole l'utilizzo della linea esistente. Chiediamo che sia caricata, che ci siano merci che salgono su questa linea. Poiché questa linea storica potrebbe assorbire perfettamente il traffico previsto sulla nuova linea, è in grado di trasportare le merci presenti sulle strade sia del Fréjus che del Monte Bianco. Avevo letto qualche volta articoli i quali dicono che la linea storica è già saturata. Questo è assolutamente falso, con 20 treni merci e 10 treni passeggeri al giorno, è tutt'altro che saturata. La verità è che questa linea funziona solo al 20% della sua capacità."
Question
Come si può essere sicuri che sulla linea attuale possano circolare molti più treni?
"Perché Réseau Ferré de France (RFF), diventata SNCF, lo ha scritto nel dossier d'inchiesta pubblica che è stato realizzato nel 2012. Inoltre, all'epoca, il presidente della RFF che era pienamente consapevole di questo dossier era Hubert Du Mesnil. E chi è oggi il presidente di TELT? Chi sostiene che la linea sia saturata? Hubert Du Mesnil! Quindi si capisce che questo è assolutamente falso. La linea non è saturata perché quando era presidente della RFF dichiarava che era possibile far circolare 120 treni al giorno, ma ora che è diventato presidente della TELT, stranamente, 30 treni saturano questa linea."
Question
Cosa ne pensa del budget investito nella linea ferroviaria Torino-Lione?
"Penso che dal punto di vista finanziario sia un vero e proprio abisso, è totalmente irrealistico. Vorrei ricordare che in due occasioni, nel 2012 e nel 2016, la Corte dei conti ha puntato il dito contro il progetto, descrivendolo come una "voragine finanziaria", insostenibile per lo Stato. Vorrei anche aggiungere che Telt ci sta mentendo sul tempo risparmiato che permetterebbe la linea tra Parigi e Milano. Perché ci dicono che il viaggio sarà completato in 4 ore invece delle 7 ore attuali, mentre in realtà sarà completato in 5 ore e 30 minuti. Il presidente di Telt lo sa, ma annunciare pubblicamente che verrà spesa una quantità astronomica di denaro per risparmiare solo 90 minuti sarebbe una pessima pubblicità per il progetto."